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Parco Archeologico di Centocelle: le otto richieste del WWF Roma e Area Metropolitana

Una veduta del Parco Archeologico di Centocelle

Si è concluso il Convegno sul Parco Archeologico di Centocelle organizzato dal WWF Roma e Area Metropolitana con il Patrocinio del Municipio Roma V. Sono otto le richieste avanzate dalla associazione del Panda per l'area

 

Le richieste del WWF:
1.Garantire che il parco resti pubblico e gestito da enti pubblici e con risorse pubbliche, libero da interessi o influenze legate a gruppi e/o fondazioni private.
2.Garantire la fruibilità del primo stralcio di parco già realizzato sulla Via Casilina, realizzando adeguati accessi pedonali e carrabili, e garantendo una adeguata sorveglianza diurna e notturna. Ripristino dei tratti di recinzione abbattuti o asportati nel tratto del parco (primo stralcio) su via Casilina e viale Togliatti.
3.Garantire una adeguata prevenzione degli incendi in tutte le aree del Parco, sia quelle di proprietà comunale già fruibili dal pubblico (primo stralcio) o non ancora fruibili (secondo stralcio ed altre aree a ridosso di Viale Togliatti), sia quelle di proprietà pubblica o privata (a ridosso di Viale Togliatti e di via Papiria. Vanno infatti tenuti presente i numerosi incendi che nell’agosto 2016 e nell’estate 2017 hanno riguardato l’area del parco.
4.Riavviare al più presto i lavori relativi alla realizzazione del secondo stralcio di parco su Via di Centocelle, attraverso la contestuale delocalizzazione dei due autodemolitori presenti in prossimità dei due ingressi su Via di Centocelle.
5.Definizione, bonifica e messa in sicurezza del sistema caveale presente nel sottosuolo costituito dalle antiche cave (si consideri l’incendio covante sviluppatosi dal 1.1.2017), nonché bonifica e messa in sicurezza della galleria Mussolini, la quale è la prosecuzione della “Tagliata” sopra richiamata. Verificare la piena attuazione dell’Ordinanza n. 22 del 10.2.2017 con la quale la Sindaca di Roma ha disposto, tra l’altro, la rimozione dei rifiuti posti in prossimità della rampa di accesso alla rete caveale al fine di permettere il completo spegnimento e raffreddamento dei rifiuti combusti nonché di predisporre un piano di bonifica complessiva del sottosuolo del Parco. Accertamento, monitoraggio e messa in sicurezza anche del sistema caveale esteso al Quadraro, a Villa De Sanctis, ai villini di Via Formia ed alla Certosa.

IL GHEPPIO, un frequentatore abituale delle aree protette della Capitale

6. Completare la realizzazione del Parco Archeologico di Centocelle, estendendolo a coprire tutte le aree già di proprietà comunale o pubblica, fino ad interessare anche le aree oggi ancora di proprietà privata. A tale riguardo è necessario che le aree oggi in carico al Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma passino al Dipartimento Tutela Ambiente per potervi realizzare il parco (terzo lotto).
7. Delocalizzare con sollecitudine tutte le attività economiche (autodemolitori e rimessaggi di autoveicoli) non compatibili con la realizzazione del Parco Archeologico e con la necessaria tutela dei luoghi, attraverso un programma con tempi e modalità definite.
8. Intervenire con urgenza sul monumento della “Osteria di Centocelle”, tutelata da vincolo archeologico e di proprietà statale, per riparare i danni già presenti ed evitare ulteriori danneggiamenti.
Il settore orientale della periferia romana, come del resto tutta la periferia della Capitale, è caratterizzato al tempo stesso da un fitto tessuto urbano, densamente popolato e povero di verde e servizi, da un elevato livello di inquinamento atmosferico dovuto al traffico veicolare, da un notevole grado di impermeabilizzazione del suolo con pesanti ricadute sul microclima locale (sovratemperature nei mesi estivi), e dalla presenza di beni culturali ed ambientali di notevole importanza. La salvaguardia e la valorizzazione di questi beni è l’occasione per riqualificare l’intero settore urbanistico, attraverso la realizzazione di vasti parchi urbani che interrompano la continuità di tessuto edificato che si estende dal centro storico della città fino alle più lontane periferie oltre il Grande Raccordo Anulare.

Giornata del camminare a Villa De Sanctis

“Il territorio della Capitale – dichiara Raniero Maggini Presidente del WWF Roma e Area Metropolitana - seppur fortemente urbanizzato presenta ancora importanti lembi di natura, che svolgono funzioni fondamentali, anche per la qualità della vita di ciascuno di noi. Un territorio ricco di biodiversità, che merita maggiore attenzione, per conoscere meglio l’ambiente nel quale viviamo, per una consapevolezza sempre crescente che ci permetta di migliorare come individui, maturando sempre più rispetto dell’altro, quercia o volpe che sia, piuttosto che un nostro simile.” 
Nel territorio del Municipio V è presente il comprensorio archeologico “Ad Duas Lauros”, un’area dagli importantissimi valori ambientali, paesaggistici e archeologici, la cui tutela è ritenuta prioritaria per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio. Il Parco Archeologico di Centocelle prefigurato con Piano Particolareggiato, riguarda 126 ettari di territorio, tutti sottoposti al vincolo di tutela “Ad duas lauros” ed è chiamato a svolgere un’importante funzione nel macrosistema delle aree verdi della città, posto com’è tra il grande Parco dell’Aniene a nord ed il Parco Regionale dell’Appia Antica e degli Acquedotti a sud, per il ruolo di parco urbano a servizio dell’intero settore orientale, nonché per le particolari caratteristiche storico-ambientali.
“Il Parco Archeologico di Centocelle - conclude Maggini - è un’area che svolge anche una rilevante funzione di continuità ecologica. Un’area  aggredita da rilevanti fattori di minaccia e dall’assenza di una gestione adeguata che consenta un’appropriata prevenzione e che ne garantisca la fruizione ai cittadini. Sono ormai improcrastinabili interventi, che mantenendo la destinazione pubblica dell’area, permettano finalmente di guardare al futuro del Parco. Il WWF fornirà contributi, proposte, critiche quando necessario, a quanti, cittadini piuttosto che Istituzioni, abbiano a cuore il destino del Parco Archeologico di Centocelle, rinnovando quella disponibilità al confronto, mai venuta meno.”