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Il Senato ha approvato in via definitiva la norma che semplifica le attività di pulizia dei mari

Foto P. Guglielmi

13 maggio 2022 - Il salvamare è legge. Si conclude, così, un lungo iter di discussione, avviatosi nel 2019, che ha visto il WWF direttamente coinvolto sin dalle fasi iniziali. Per il WWF: "Un passo importante per il coinvolgimento dei pescatori e delle altre categorie sociali. Rimangono alcune ombre su gestione delle biomasse spiaggiate e sulle microfibre".

Il WWF accoglie con favore la definitiva approvazione del DDL “Salvamare” avvenuta oggi al Senato con 198 voti favorevoli e nessun contrario. Si conclude, così, un lungo iter di discussione, avviatosi nel 2019, che ha visto il WWF direttamente coinvolto sin dalle fasi iniziali, nel cercare di favorire l’approvazione di un testo mirato al raggiungimento degli obiettivi di tutela dell’ambiente, senza aggravio di costi e responsabilità per i pescatori. Per questa ragione, il WWF portato avanti, in sinergia con le associazioni di categoria, una intensa attività di interlocuzione con le forze parlamentari e con il Governo, riuscendo a raggiungere un fondamentale obiettivo: l' equiparazione dei rifiuti accidentalmente pescati ai rifiuti urbani, attraverso il recepimento della Direttiva Europea 2019/883, avvenuto con il D. Lgs. 197/2021, ora espressamente richiamato nel testo della nuova legge.

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Molto importante, inoltre, l’avere finalmente riconosciuto il ruolo delle associazioni ambientaliste nello svolgimento delle campagne di pulizia del mare e delle acque interne, nonché la previsione di azioni mirate alla pulizia dei fiumi. Permangono tuttavia serie lacune sulla gestione delle biomasse vegetali, di cui all’art. 5, perché non viene posto freno alla cattiva gestione della posidonia oceanica spiaggiata, che rappresenta un elemento essenziale per la biodiversità degli ecosistemi costieri e garantisce una protezione naturale dall'erosione. Non si condivide, infine, la soppressione dell’art. 12 che introduceva importanti disposizioni in materia di prodotti che rilasciano microfibre. Il WWF auspica che questi punti siano oggetto di successivi interventi del legislatore, con l’obiettivo di dare concreta attuazione ai nuovi principi costituzionali di tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.

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