Mare-nuvole

Descrizione del sito

L’area situata nel tratto metropolitano del Tevere, si estende, in sinistra idrografica, tra Ponte Risorgimento e Ponte Matteotti, per una superficie di circa 5000 m2.

Nel contesto territoriale urbano, l’area rappresenta un’esigua ma significativa unità ambientale che può essere considerata un ecosistema spontaneo in quanto formatosi naturalmente in una zona di pertinenza fluviale nell’ambito degli argini di età umbertina. Essa si colloca all’interno di un alveo artificiale a sezione trapezoidale con argini in terrapieno e banchine lastricate in travertino.
Attraverso il processo di accumulo e stratificazione di depositi alluvionali (in prevalenza limo) e del contemporaneo sviluppo spontaneo di formazioni vegetali igrofile, l’antica banchina lastricata è stata ricoperta da sedimenti fluviali per uno spessore di 2-3 m, ed è visibile solo in corrispondenza dello sbocco di un collettore di acque chiare dove è ciclicamente rimosso il materiale solido rilasciato dal corso d’acqua.
Analogamente ad altre aree golenali del tratto urbano, nell’area si rinvengono con discreta abbondanza il pioppo bianco (Populus alba), il pioppo nero (Populus nigra), il salice bianco (Salix alba), l’olmo campestre (Ulmus minor) e l’alloro (Laurus nobilis), specie tipicamente riparali e che svolgono dunque molteplici funzioni negli ecosistemi fluviali (riduzione dell’erosione, ritenzione dei nutrienti, incremento della diversità biologica, denitrificazione, ecc.). In assenza di fattori di disturbo antropico, alcuni esemplari (in particolare di Populus sp.) hanno raggiunto notevoli dimensioni garantendo oltretutto un’efficace azione di consolidamento delle rive. A queste si aggiungono specie sinantropiche come il fico (Ficus carica), o quelle provenienti dalle alberature stradali del lungotevere quali i platani (Platanus hybrida e Platanus orientalis).
Limitato è il numero di specie arbustive ed erbacee presenti nell’area golenale, le quali costituiscono gli strati inferiori delle fitocenosi arboree. Le più frequenti sono l’alliaria comune (Alliaria petiolata), il gigaro chiaro (Arum italicum), la carice maggiore (Carex pendula), la falsa-ortica (Lamium sp.), la canna domestica (Arundo donax), la cannuccia di palude (Phragmites australis) e il ranuncolo lanuto (Ranunculus lanuginosus).
La scarpata arginale è invece caratterizzata da specie sinantropiche e di ambienti marginali quali il rovo (Rubus sp.), l’ortica (Urtica dioica), la bocca di leone comune (Antirrhinum majus), da specie ruderali come i chenopodi (Chenopodium sp.) o il cappero (Capparis spinosa) e da specie esotiche quali l’acero americano (Acer negundo) e ligustro (Ligustrum lucidum).
La presenza di una vegetazione riparia molto fitta e diversificata, associata all’abbondanza di risorse trofiche, determina un’inaspettata ricchezza faunistica, avifauna in primis, riscontrabile solo in pochi altri tratti urbani del Tevere.
Tra le specie che si riproducono nell’area sono da citare l’usignolo di fiume (Cettia cetti), il pendolino (Remiz pendolinus) e il Martin pescatore (Alcedo atthis, nidif. probabile). Durante l’inverno e nei periodi di passo migratorio fanno la loro comparsa il cormorano (Phalacrocorax carbo sinensis), l’airone cenerino (Ardea cinerea), il piro piro piccolo (Actitis hypoleucos), il gabbiano comune (Larus ridibundus) e la nitticora (Nycticorax nycticorax).
Vi sono inoltre alcune specie stanziali, estive ed occasionali che non si riproducono nell’area ma che utilizzano e la frequentano  come sito di alimentazione (soprattutto le specie insettivore) o per il reperimento di materiale per la costruzione dei nidi.
Dopo gli uccelli è la fauna ittica a presentare una cospicua diversità di specie, ampiamente diffuse in tutto il tratto terminale del Tevere. Dominano i ciprinidi quali il cavedano (Leuciscus cephalus), la carpa (Cyprinus carpio) e la tinca (Tinca tinca), accompagnate dall’anguilla (Anguilla anguilla) e dai cefali (Mugil cephalus e Liza ramada). È ragionevole supporre che alcune di queste specie siano favorite dalla presenza della vegetazione arborea riparia che offre un ombreggiamento del corso d’acqua e crea, attraverso gli apparati radicali sommersi, una serie di habitat idonei nei periodi di frega ed indispensabili come rifugio dalla corrente.
I Rettili sono rappresentati da specie ubiquitarie quali il ramarro (Lacerta bilineata), la lucertola muraiola (Podarcis muralis nigriventris), la lucertola campestre (Podarcis sicula) e  probabile il biacco (Coluber viridiflavus).