Oasi di Pian Sant’Angelo
Il Monumento Naturale ed Oasi WWF di Pian Sant’Angelo si estende per 262 ettari nei Comuni di Corchiano e Gallese, in provincia di Viterbo, in un territorio noto come Agro Falisco.
L'area è rilevante dal punto di vista naturalistico soprattutto per la diffusa presenza di forre, di diversa dimensione e profondità. Le forre, una sorta di canyon, si sono formate in seguito ad imponenti eventi vulcanici, seguiti da un lungo periodo di glaciazione e sono un fenomeno naturale unico in Europa. Rappresentano nello stesso tempo ambienti naturali molto selvaggi e rigogliosi, ma anche preziosi scrigni di testimonianze archeologiche; erano infatti utilizzate come vie di comunicazione dalla popolazione dei Falisci.
Rilevante è il paesaggio agricolo “antico” conservato con tutti i suoi elementi caratteristici tradizionali come siepi e grandi roverelle in mezzo ai campi, particolarmente importanti per la tutela della biodiversità. L’area è molto importante anche sotto il profilo archeologico: si possono infatti osservare i monumentali resti dell’acquedotto detto “Ponte del Ponte”, le necropoli orientalizzanti e arcaiche con l’importante tomba a camera del “Capo” e tracciati viari basolati della Via Amerina.
Monumento Naturale E Oasi WWF di Pian Sant’Angelo (Viterbo)
La vegetazione alterna zone dominate dalla macchia mediterranea composta da erica arborea, fillirea, corbezzolo, cisto e prugnolo, che si associano a boschi misti di latifoglie, dove predomina la roverella, con presenza di nocciolo, olmo, frassino e orniello, con un ricco sottobosco di ligustro, pungitopo, viburno. I boschi, non più tagliati a fini commerciali da diversi decenni, stanno evolvendo verso formazioni forestali più naturali, ad alto fusto, di diverse età, con presenza anche di alberi morti e marcescenti e piante rampicanti. Segnalata la presenza di alcune specie di orchidee tra le quali si può citare Spirantes spiralis autunnalis, l’unica orchidea che fiorisce in autunno, Orchis purpurea, Serapias lingua e Dactylorhiza romana. Sono inoltre osservabili molte altre varietà di fiori come cisti, anemoni e ciclamini che in primavera o in autunno riempiono l’oasi di colori.
La varietà di ambienti (coltivi e vaste estensioni forestali e macchie impenetrabili) permette la sopravvivenza di una nutrita comunità animale; il raro gatto selvatico frequenta gli ambienti dove istrici, tassi, cinghiali, volpi, ghiri, donnole e martore si spostano in cerca di cibo. La lepre frequenta gli ambienti limite tra coltivi e bosco.
Molte delle specie presenti sono a priorità di conservazione ed inserite nelle liste rosse a livello sia nazionale che internazionale. Tra queste è sicuramente da citare il gambero di fiume (Autropotamobius italicus), un’animale particolarmente sensibile all’inquinamento dell’acqua ed alle modifiche ambientali, e che per questo motivo risulta in forte diminuzione ed è considerato vulnerabile a livello globale. Altre presenze significative sono la testuggine comune (Testudo hermanni), anch’essa specie a forte rischio di estinzione, e numerose specie di anfibi, tra cui la rana italica (Rana italica).
Gli studi effettuati fino ad oggi hanno evidenziato la rilevanza dell’area per quanto concerne l’avifauna: sono infatti state segnalate ben 93 specie di uccelli, di cui almeno 72 nidificanti e 35 di interesse conservazionistico. Tra le specie presenti si possono citare poiana, falco pellegrino, sparviere, colombaccio, beccaccia, quaglia, pavoncella, gheppio, gufo comune, gruccione, allodola, pispola e cappellaccia. In inverno molte di queste specie si concentrano in stormi particolarmente numerosi.
INGRESSO OASI
Strada Prov. San Luca, I° tronco, km 6,500 - 01030 Corchiano (Vt)
Prenotazioni, informazioni e contatti: cell. 345/7576224 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.