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Picchio Verde, Picchio rosso maggiore, Picchio rosso minore cittadini della Capitale

Picchio rosso minore - foto Paolo Giampaoletti

7 gennaio 2021 - I picchi consolidano sempre più la propria presenza a Roma e all'incontro frequente con il Picchio rosso maggiore ed il Picchio verde, negli ultimi anni si è aggiunto anche il meno comune Picchio rosso minore (guarda qui). Questo grazie anche all’importante patrimonio arboreo della Capitale.

Un patrimonio ampiamente diffuso nella Città Eterna, nel cui territorio troviamo Parchi e Riserve Naturali, Ville Storiche, giardini pubblici e privati che ospitano grandi alberi, in alcuni casi veri e propri patriarchi. Sono piante fondamentali per questi uccelli dalle caratteristiche uniche, sia per la ricerca del cibo che per la creazione del nido.

Picchio verde - foto Paolo Giampaoletti

Il Picchio del quale tutti riconosciamo la presenza per il tamburellare sulla corteccia (o per il tipico verso, una vera e propria "risata" nel caso del Picchio verde) ha evoluto una particolare conformazione del cranio che gli permette di poter battere con il becco sulla superficie i rami e i tronchi degli alberi alla ricerca di larve o per scavare il nido senza conseguenze per la propria integrità fisica, un meccanismo che ammortizza ogni colpo senza compromettere funzioni vitali.

Picchio rosso maggiore in un disegno di Marco Preziosi

Ma c'è di più.. Per poter perforare la corteccia di un albero maturo, sicuramente più tenera di una pianta giovane, robusta ed elastica, i nostri amici hanno bisogno di stabilità, di poter avere un punto di appoggio privilegiato che gli permetta di picchiettare con costanza ed efficacia. Ed ecco che ancora una volta la Natura ci stupisce. Se infatti la maggior parte degli uccelli ha 4 dita, tre delle quali disposte in avanti ed una dietro, nel picchio, che pur sempre ne ha quattro, sono diversamente disposte, due in avanti e due dietro.

Picchio rosso minore - foto di Paolo Giampaoletti

Ovviamente questo particolare adattamento serve loro a poter avere una maggiore presa. Tuttavia per svolgere al meglio il proprio lavoro non sarebbe sufficiente, è necessario un puntello che permetta una perfetta stabilità. Ed ecco il colpo di teatro: nel picchio le due penne centrali della coda sono diverse dalle altre, affusolate nella parte sommitale tanto da divenire un vero e proprio cuneo che assieme alle dita gli permettono di trasformarsi in un'autentica "perforatrice". Mantenendo salda la sua posizione grazie all'azione combinata delle dita e della coda, che diviene puntello, può energicamente avanzare nello scavo a colpi di becco, in piena sicurezza. Un animale strabiliante, la cui presenza con ben tre specie è sintomo di biodiversità, in una Città sempre più ricca di Natura.

Picchio rosso maggiore - foto Alessandro Fiorillo