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Il Progetto “Terminillo TSM2” è un progetto sbagliato

Aiutiamo il Terminillo
23 aprile 2020 - Il Progetto “Terminillo TSM2” al vaglio della Regione Lazio, in attesa del parere dei tecnici, secondo le associazioni non è un progetto di sviluppo, è un progetto sbagliato. Per lo sviluppo del Terminillo si può fare molto di meglio. Questo secondo WWF Lazio, FederTrek – Escursionismo Ambiente, European  Consumers, Italia Nostra - Sabina e Reatino, Mountain Wilderness Lazio, Salviamo il Paesaggio - Rieti e Provincia, Postribù, Inachis sez. Gabriele Casciani Rieti, Altura Lazio, Salviamo l’Orso. Le reazioni scomposte a seguito della interrogazione al Presidente del Consiglio Regionale della Consigliera Blasi confermano una linea di comportamento purtroppo consolidata dei soggetti che sostengono acriticamente il progetto TSM2. Un comportamento che privilegia la retorica rispetto alla capacità di entrare nel merito delle questioni, che paventa barricate al posto di un sereno confronto, che si vuole evitare sul piano tecnico, in merito ad una opportunità che sin dalle sue prime battute – dieci anni fa – è stata piegata a logiche ed interessi fuori dal tempo. L’interrogazione al Presidente del Consiglio Regionale riprende puntualmente le osservazioni che numerose associazioni reatine, regionali e nazionali hanno presentato ad un progetto già bocciato due volte e che si avvia ad una terza bocciatura in quanto sbagliato e non perché vittima di un fantomatico cartello contrario allo sviluppo.
 
Il monte Terminillo - foto G. Cammerini
Nelle osservazioni alla procedura di VIA del TSM2 prodotte dalle associazioni e consegnate alla Regione Lazio nel Febbraio 2020 sono contenuti richiami al rispetto delle leggi e della pianificazione paesaggistica e territoriale, sono motivate valutazioni sulle carenze progettuali degli interventi che si intenderebbe realizzare e si evidenzia la inattendibilità delle previsioni di sostenibilità economica del TSM, in assenza delle quali è del tutto improprio connotarlo come un progetto di sviluppo. A questi rilevi tecnici, al di fuori di ciò che può essere considerato “opinione”, occorrerebbe invece rispondere nel merito, ricercando percorsi più concreti e promettenti; le associazioni ribadiscono in tal senso la necessità di una visione diversa del futuro del Terminillo, nella consapevolezza di poter contribuire positivamente con una ricchezza di idee e proposte cui finora non è stata accordata alcuna attenzione. Dichiara Raniero Maggini Presidente del WWF Roma e Area Metropolitana: "Al tempo del Coronavirus, del 'non sarà più come prima', il Terminillo sembra patire gli effetti di un anacronismo che all'insegna di un presunto sviluppo locale deturperebbe per sempre la Montagna dei Romani, causando un impatto ambientale irreversibile. Appare come una grave forma virale che colpisce indistintamente fasce d'età diverse che improvvisamente dimenticano i cambiamenti climatici in atto, una crisi economica globale che vuole risposte innovative e non vecchie e superate, che la tutela della natura è garanzia di futuro per tutti e non solo per poche categorie o peggio per pochi individui. Chi risulta colpito da questa forma virale, sembra quasi essere affetto da forti allucinazioni di imponenti nevicate ormai purtroppo molto rare o di grandi ricadute economiche per delle comunità che già oggi sanno che la propria sfida, la propria carta vincente, è quella di lavorare sulla qualità dell'offerta e non certo sul "mordi e fuggi". Ringraziamo coloro che stanno operando per liberarci da questa piaga che confonde anche persone di buona volontà e che instancabilmente si impegnano per garantire la salute del territorio e di noi tutti. Ringraziamo in tal senso la Dott.ssa Silvia Blasi, Consigliere della Regione Lazio per le iniziative intraprese al fine di tentare di scongiurare i rischi di questa grave minaccia."