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Report del WWF su legame tra cambiamento climatico e malattie trasmissibili

Il clima che cambia ...

07 aprile 2020 - Al termine dell’inverno più caldo di sempre in Europa, un report del WWF, attraverso la rilettura di numerosi lavori scientifici, evidenza le connessioni dei cambiamenti climatici con le malattie di origine animale e più in generale con la salute umana Clicca qui per scaricare il report "MALATTIE TRASMISSIBILI E CAMBIAMENTO CLIMATICO-Come la crisi climatica incide su zoonosi e salute umana”   Link alla pagina web wwf.it/perditadibiodiversita  

L’Italia ha attraversato il decennio più caldo della sua storia. Questo non solo ha comportato la crescente fusione dei nostri ghiacciai e minacce alla sopravvivenza di specie vegetali e animali, ma la crisi climatica in corso è certamente un rischio per la salute pubblica. In particolare, il cambiamento climatico sta causando nel nostro Paese un aumento degli eventi meteorologici estremi come ondate di calore, piogge intense e allagamenti costieri, un'espansione di nuove specie di vettori di malattia, un peggioramento della qualità dell’aria e del rischio incendi aggravato dalla siccità.

Abbiamo inquinato tanto e per troppi decenni - foto © Shutterstock - WWF

Sempre in conseguenza del cambiamento climatico, nel nostro Paese si assiste anche alla ricomparsa o recrudescenza di agenti infettivi precedentemente endemici (tra i quali il poliovirus, presente in paesi limitrofi, e il bacillo della tubercolosi) e all’arrivo di nuove malattie esotiche trasmissibili, come Dengue, Chikungunya, Zika, Febbre del Congo-Crimea, West Nile Disease. Negli ultimi anni in diverse regioni italiane si sono verificati focolai di Chikungunya e la presenza dei vettori di questi virus è ormai stabilmente segnalata in molte regioni del Mediterraneo. Un dato significativo è che la capacità di acquisire virus e trasmetterli ad un ospite suscettibile, per esempio i virus responsabili della febbre Dengue da parte della zanzara Aedes albopictus, è aumentata del 50% in quasi 40 anni. Questo vuol dire che l’idoneità climatica per il virus sta aumentando in Italia dove trova un ambiente sempre più adatto per trasmettere la malattia.

foto © WWF - Yunaidi Joepoet

In alcune regioni dell’Italia settentrionale sono stati registrati casi di encefalite virale da zecche (TBE, Tick-Borne Encephalitis) mai riscontrati prima in Italia. In varie regioni italiane si sono verificati numerosi casi di meningiti o encefaliti virali. In centro Italia, si è diffuso il poco conosciuto virus Toscana (TOSV), che prende il nome della regione in cui è stato isolato all’inizio degli anni ’70, e viene trasmesso da 2 specie di pappataci (Phlebotomus perniciosus e P. perfiliewi) ed è stato associato a casi di meningite e di meningoencefalite nell’uomo. Ma gli effetti avversi del cambiamento climatico in atto possono incidere anche sulla qualità dell’aria (per esempio favorendo la stagnazione della circolazione atmosferica che impedisce agli inquinanti di disperdersi verso l’alto o determinano la formazione di inquinanti secondari, come l’ozono e le polveri fini), aggravando i livelli di inquinamento già troppo elevati, in particolare nei contesti urbani.

foto © WWF - US Elisabeth Kruger

L’Italia ha ancora il triste primato in Europa di morti premature (45.600 nel 2016) da esposizione alle polveri sottili PM2.5 con una perdita economica di oltre 20 milioni di euro, che pone l’Italia all’11° posto al mondo. Infine, a fronte di un aumento di 1°C, anche patologie psicologiche di media entità, come depressione, stati di ansia, insonnia, paure, malesseri psichici generalizzati, salgono mediamente del 2%.