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#CAMBIAMO AGRICOLTURA sul bilancio UE: fondi pubblici per beni pubblici

Dietro le bandiere ci sono persone e territori

Per la Coalizione #CambiamoAgricoltura il prossimo bilancio pluriennale 2021-2027 dell’Unione Europea dovrà sostenere con coerenza il Green Deal per un autentico sviluppo sostenibile, iniziando dalla PAC (Politica Agricola Comune). Rammarico per l’esclusione dei rappresentanti dei beni comuni dei cittadini europei dal dibattito promosso dal Parlamento e Commissione Europea svoltosi ieri a Roma.

Si è svolto ieri 6 febbraio, presso la Sala del Tempio di Adriano in Piazza di Pietra a Roma, l’importante convegno sul tema “Un nuovo bilancio europeo all’altezza delle sfide per l’occupazione, la crescita e la sostenibilità”, organizzato dalla Rappresentanza in Italia del Parlamento Europeo e della Commissione Europea. Nella presentazione del Convegno si sottolineava come “I negoziati in corso sul nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 dell’Unione europea rappresentino un appuntamento cruciale per promuovere gli interessi di cittadini, imprese e territori”. La Commissione europea e il Parlamento europeo considerano quindi, a parole, essenziale un confronto con i rappresentanti delle categorie economiche e sociali e il mondo dell’educazione e della ricerca, ma in questo dibattito romano sulla futura allocazione dei soldi dei cittadini europei hanno del tutto ignorato le Organizzazioni non governative che rappresentano gli interessi pubblici ed i beni comuni di tutti i cittadini, coinvolgendo nel confronto solo le corporazioni professionali ed i poteri forti dell’economia.

Pastorizia e agricoltura sopravvivono a fatica ai margini delle aree urbane abruzzesi nonostante l'espansione edilizia e l'invasione dei centri commerciali-© Archivio WWF L. Biancatelli

La Coalizione #CambiamoAgricoltura, che riunisce 11 Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica a livello nazionale (Accademia Kronos, AIAB, Associazione Agroecologia, Associazione Biodinamica, FederBio, Legambiente, Lipu, ISDE Medici per l’Ambiente, ProNatura, Slow Food Italia e WWF) si rammarica per questa esclusione di una rappresentanza degli interessi diffusi dei cittadini europei dall’ importante Convegno: “così non si avvicinano i cittadini alle Istituzioni europee”. Il destino del futuro bilancio UE condizionerà in particolare la Politica Agricola Comune post 2020, considerato l’annunciato taglio del 10% delle risorse che l’Unione Europea destina attualmente all’agricoltura. Nel dibattito in corso sulla relazione tra Bilancio UE e PAC post 2020, la Coalizione #CambiamoAgricoltura considera un grave errore porre la pregiudiziale dell’entità delle risorse assegnate all’agricoltura come presupposto per gli obiettivi ambientali più ambiziosi che le aziende agricole dovrebbero perseguire a fronte dei sussidi pubblici. I cittadini europei chiedono oggi agli agricoltori non solo di produrre cibo sano e di qualità, al giusto prezzo, ma si aspettano un loro ruolo attivo nella gestione delle sfide ambientali globali, come i cambiamenti climatici e la perdita della biodiversità, e il mantenimento dei servizi ecosistemici associati all’agricoltura. Nel caso della PAC il problema non è solo l’entità delle risorse ma una loro più equa distribuzione tra gli agricoltori, eliminando privilegi e rendite legate al solo possesso della terra e ai titoli storici, assicurando pagamenti realmente collegati ad impegni ambientali tangibili e misurabili. Per la Coalizione #CambiamoAgricoltura il confronto sugli obiettivi e i risultati attesi dovrebbe avere per questo la priorità rispetto al dibattito sull’entità delle risorse assegnate all’agricoltura, respingendo al mittente la logica del “prima dite quanti soldi avranno gli agricoltori e dopo parliamo di impegni più ambiziosi per la tutela del clima e della biodiversità”.

Impegnamoci tutti per un una agricoltura nuova: sarà il nostro cibo e dei nostri figli!

Una logica ritenuta suicida dalle Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica, che ricordano le priorità indicate dai cittadini europei nella consultazione pubblica realizzata dalla Commissione UE nel 2017 che ha anticipato l’avvio del processo di riforma della Politica Agricola Comune oggi in discussione da parte del Trilogo (Commissione, Parlamento e Consiglio). Per la Coalizione #CambiamoAgricoltura i fondi pubblici del bilancio UE devono, per ogni settore dell’economia, essere destinati con priorità alla tutela di beni pubblici, come l’ambiente e la salute, e contribuire all’attuazione del Green Deal. L’aspettativa dei cittadini europei, dopo l’annuncio degli obiettivi del Green Deal, è che la distribuzione delle risorse tra i diversi settori avvenga in coerenza con le priorità indicate per uno sviluppo sostenibile e per una reale transizione ecologica dell’economia in Europa. La coalizione #CambiamoAgricoltura, nata nel 2017 proprio per seguire il processo che porterà alla PAC post 2020 è sostenuta da oltre 50 sigle tra Associazioni ambientaliste e dell’Agricoltura biologica; la sua cabina di regia costituita da WWF, Lipu, Legambiente, ProNatura, ISDE, Federbio, AIAB, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica si è rafforzata dall’inizio del 2020 con le nuove importanti adesioni delle Associazioni nazionali Slow Food Italia, AIDA (Associazione Italiana di Agroecologia) e Accademia Kronos Onlus. Maggiori informazioni sulle attività della Coalizione #CambiamoAgricoltura e sulle proposte per la riforma della PAC post 2020 sono disponibili sul sito: www.cambiamoagricoltura.it e sulla pagina Facebook.