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Dove trascorre le giornate la nostra fauna? Ma nelle Oasi del WWF, si sa!

Lontra in acqua - foto A. Apicella

Tante sono state negli ultimi mesi le presenze faunistiche e i graditi ritorni nelle Oasi WWF, a cominciare dalla presenza di lupo e orso, della lontra, delle testuggini. Un vero e proprio boom di presenze poi lo hanno segnato i rapaci, per i quali le Oasi del WWF sono diventati ormai veri e propri rifugi. Il WWF ha realizzato quindi un bilancio dei successi faunistici e botanici nelle Oasi.

Cominciamo da lupo e orso: il lupo è ormai di casa in molte Oasi collinari-montane, e in aumento la sua presenza in quelle costiere. L’orso è invece sempre più familiare nell’oasi alpina della Valle dello Sporeggio, in Trentino, e quello marsicano nella Riserva delle Gole del Sagittario (Abruzzo).

Orso Bruno - foto di M. Belardi

Ma per le Oasi WWF è stata soprattutto l’annata dei rapaci. La nidificazione del falco pescatore in due Oasi del WWF è davvero un risultato straordinario, che premia la costanza e l’impegno di chi da anni ha promosso il ritorno di questa specie, come nidificante, in Italia. Due i nidi, uno nella Riserva di Orbetello, al secondo anno, e l’altro nella Riserva degli Orti Bottagone (Toscana). Cinque i pulcini nati. Un risultato davvero eccezionale. Il contributo più numeroso alla popolazione di falchi nati in Italia, all’interno del progetto lanciato in Maremma da qualche anno.

foto © G.Mancori

Per il quarto anno consecutivo, una coppia di astore ha nidificato su una farnia all'interno della Riserva naturale Bosco WWF di Vanzago (Lombardia). La novità è che una nuova coppia si è formata portando a termine la nidificazione. Nella Riserva naturale del Cratere degli Astroni, all’interno del tessuto urbano di Napoli, hanno confermato la nidificazione falco pellegrino, falco pecchiaiolo, sparviere, poiana, gheppio. L’Oasi di Alviano (Umbria), invece, si conferma come importante sito per decine di coppie di nibbio bruno; qui ha nidificato anche lo sparviere. Sempre all’oasi degli Orti Bottagone c’è stata la nidificazione di falchi di palude con due giovani involati. Nella Riserva regionale della Valpredina, nelle ultime settimane, come sempre, si sono fatti ammirare esemplari di aquila reale, biancone e nibbio reale. Nella Riserva di Bosco Rocconi (Toscana), ha nidificato il falco pellegrino. Nell’Oasi di Monte Arcosu (Sardegna), straordinario avvistamento di aquila del Bonelli, specie molto rara e oggetto di un progetto di reintroduzione e hanno nidificato il falco pellegrino e l’aquila reale. Nella Riserva naturale statale di Valle Averto ha nidificato una coppia di albanella minore. In aumento le colonie nidificanti di aironi, le garzaie.  Ad Alviano, si conferma la grande garzaia con centinaia di nidi tra airone cenerino, garzetta, sgarza ciuffetto, nitticora, airone guardabuoi e dallo scorso anno anche di cormorani.

Esemplare di lontra - foto F. Cianchi

Tra gli aironi nidificanti, anche il tarabusino. Confermata la garzaia anche nella Riserva di Ripa Bianca (Marche) con la nidificazione in aumento di aironi cenerini 50 nidi, cormorani 11 nidi, aironi guardabuoi 30 nidi. Stabili le nitticore con 10 nidi, le garzette con 3/4 nidi e i marangoni minori con 15 nidi. Al Cratere degli Astroni per il terzo anno consecutivo ha nidificato la nitticora (primo sito in provincia di Napoli), quest'anno con almeno due coppie. Alla nitticora si è aggiunto anche il tarabusino. Nell’oasi affiliata di Bolgheri, si conferma una garzaia con nidi di aironi guardabuoi, cenerini, bianchi maggiori, garzette e nitticore. È notizia di giugno la nidificazione di 3 coppie di spatola sempre nella stessa garzaia. Anche quest’anno, ha nidificato la cicogna. Altri animali legati alle aree acquatiche trovano un importante rifugio nella rete di zone umide gestite dal WWF. Nella Riserva naturale statale delle Cesine (Puglia), hanno nidificato 13 coppie di svasso maggiore, decine di tuffetti e folaghe. Confermata anche la nidificazione del germano reale. Agli Orti Bottagone, tanti nidi di folaghe, tuffetti, germani reali e qualche porciglione.

Tre esmplari di spatole - foto C. Scoccianti

I cavalieri d'Italia, come ogni anno, hanno nidificato in un’area adiacente e di cui, come WWF; chiediamo l’ampliamento come oasi. Straordinaria la nidificazione delle sterne comuni nella Riserva naturale statale e Oasi di Orbetello: più di 80 coppie. Un successo dovuto alla costruzione di isole artificiali e alle posizioni del WWF nella gestione delle acque della laguna. Ha nidificato anche il cavaliere d’Italia, almeno 3 coppie, il fraticello (due coppie) e probabilmente anche il chiurlo. Nella vicina Riserva naturale statale del Lago di Burano dopo tra anni è tornato a nidificare il fratino e c’è stata la prima nidificazione di sterna comune, con una coppia. In molte aree hanno nidificato i martin pescatore. Le oasi sono inoltre un luogo sicuro per la testuggine d’acqua (Emys orbicularis). Sono presenti, numerose, a Valle Averto e poi, tra le tante, anche alle Cesine, a Persano (Campania) e agli Astroni. Tanti gli anfibi. Siti fondamentali per questo gruppo di animali, sono la Valtrigona (Trentino), la Riserva regionale di Guardiaregia-Campochiaro (Molise), le Oasi del Litorale Romano e in genere tutte le Oasi del WWF, dove vengono create apposite aree per accoglierli. Tra questi, progetti diversi hanno riguardato Vanzago e la Valpredina: in quest’ultima area, rilevate per la prima volta ovature negli stagni in alta quota. Per gli uccelli, tra i tanti, hanno nidificato anche quest’anno numerose coppie di gruccione e anche la ghiandaia marina. Da segnalare infine, la presenza sempre familiare della lontra nell’Oasi di Persano e tra i progetti in coso quello dedicato ai chirotteri (pipistrelli, i mammiferi alati) nella Riserva della Valpredina.

Nibbio Bruno intento nella pesca - foto di M. De Pace

Anche per la flora molte buone notizie.  Nella Riserva delle Cesine, in fiore Ipomea sagittata e in fruttificazione inoltrata Periploca graeca, piante inserite nella lista rossa delle specie a rischio a livello nazionale. Nell’oasi di Monte Arcosu, confermati molti endemismi come Bryonia marmorata e Bellium bellidioides. Nella Riserva di Valle Averto, rilevata per la pima volta la presenza di Carex psuedocyperus, specie gravemente minacciata in Veneto. A Vanzago è fiorito anche quest’anno il giaggiolo siberiano (Iris sibirica). Numerose le fioriture nelle oasi montane – come a Guardiaregia-Campochiaro e Valtrigona - quelle degli ambienti di campagna, come a Pian Sant’Angelo (Lazio). Va avanti con successo il progetto fiori di campo, con fioriture splendide di fiordalisi, gittaioni, papaveri, speronelle.

Papaveri - foto di A. Fiorillo

“E' solo uno spaccato di quanto avviene nelle nostre Oasi. Molti successi ma anche qualche delusione (il lanario non nidifica più o specie invasive che interferiscono con alcune specie come per la testuggine d'acqua, Emys orbicularis). Il nostro impegno è quello di mantenere e se possibile migliorare alcune situazioni e di dedicarci soprattutto a quegli ambienti più vulnerabili come le aree umide, le foreste costiere e le aree alpine, su cui maggiori sono gli impatti da cambiamenti climatici. In quanto ai gruppi animali, ci sarà un maggiore impegno con progetti specifici verso gli anfibi, sicuramente quelli che stanno soffrendo clima, distruzione habitat e malattie” ha detto Antonio Canu, Presidente di WWF Oasi. Anche nei prossimi giorni non mancheranno gli appuntamenti nelle Oasi: iniziative per questo week end al Museo della Biodiversità di Monticiano (Siena), a Bosco Vanzago (Milano), Le Cesine (Lecce) Bolgheri (Livorno), Macchiagrande (Roma), mentre a Orti Bottagone (LI) è possibile fissare visite guidate su appuntamento.