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Chi scende in piazza nel mondo e chi a Nairobi si tiene tutta la plastica

Molte spiagge oggi - foto di Liz Clarke

Continua la distanza tra chi deve decidere e chi vuole che si decida. Mentre un “mare di giovani” scende nelle piazze del mondo per il clima, le Nazioni Unite riescono ancora a NON DECIDERE sul “mare di plastica” che inquina i nostri oceani. Proprio il 15/3 una risoluzione rinvia ogni tipo di trattato. I leader mondiali non affrontano l’emergenza plastica, sembra proprio che anche la mobilitazione mondiale per il clima non insegni nulla.

La risoluzione approvata a Nairobi non prevede l’avvio di una vera assunzione di responsabilità globale. “I leader mondiali hanno clamorosamente fallito nel loro impegno per un’azione efficace contro la  crisi sempre più acuta dovuta all’inquinamento da plastica e non ascoltano la società civile”. Questo il pensiero del WWF al termine della Quarta Assemblea delle Nazioni Unite sull’Ambiente (UNEA-4), conclusasi senza decisioni significative per contrastare l’inquinamento marino da plastica, proprio quando in tutto il mondo i giovani scendevano in piazza in tutto per chiedere azioni efficaci contro il cambiamento climatico.

Riusciremo a mantenere molti angoli di Pianeta così? Deve essere un nostro impegno

Una risoluzione quella approvata il 15 marzo a conclusione dell’incontro di UNEA-4 (il più importante organismo decisionale globale sull’ambiente) svoltosi  a Nairobi a partire dall’11 marzo, che ha mancato di avviare il processo per la definizione di un trattato legalmente vincolante all’inquinamento marino da plastica, come richiesto dal WWF. Un risultato questo che si è avuto nonostante un grande numero di Paesi, tra cui l’Italia, abbia riconosciuto la necessità di un’azione a favore di un accordo globale vincolante.

Smettere di inquinare oceani e mari è necessario per noi e per tutti quelli che ci vivono

“Ringraziamo il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa per il suo impegno ad UNEA-4 a conferma della leadership su scala europea del nostro Paese per il bando progressivo della plastica. Ma l’inquinamento marino da plastica non ha confini e la risoluzione approvata a Nairobi non prevede l’avvio di una vera assunzione di responsabilità globale sulle emergenze ambientali richiesta da tutte le piazza del mondo. E’ bene che l’Italia, come è avvenuto con il bando degli shopper, stia sempre all’avanguardia approvando al più presto l’atteso provvedimento SalvaMare, Infatti, è bene sempre ricordare, come dimostrato dal dossier WWF, che l’Italia produce 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, di cui 497mila (l’11%) sono dispersi in natura (mentre: 1,4 mln sono conferiti in discarica, 1,5 mln inceneriti, 1,2 mln riciclati)” – ricorda la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi.

L'equilibro naturale del Pianeta è molto delicato. Mantenerlo in essere è fondamentale per la nostra vita

“Oltre 8 milioni di tonnellate di plastica vanno a finire negli oceani ogni anno ed entro il 2030 è previsto il raddoppio della dispersione di rifiuti plastici in natura, con gli oceani sempre i più colpiti. I governi del mondo hanno  deciso di non entrare in azione. UNEA-4 era un’opportunità per i leader mondiali per prendere impegni seri e tangibili per contrastare questa crisi globale. Questo esito è davvero deludente e mette in discussione la capacità dei leader mondiali di ascoltare la forte richiesta di un’azione immediata che viene dai cittadini m nel contempo chiede a tutti i Paesi di fare il massimo per arginare l’inquinamento marino da plastica”, commenta Marco Lambertini, direttore generale del WWF internazionale.

Non mettiamo più a rischio i nostri mari. Abbandoniamo la plastica monouso

Il WWF proseguirà la sua azione di pressione chiedendo ai cittadini di firmare la Petizione globale: è indispensabile ottenere un trattato che stabilisca obiettivi nazionali vincolanti e meccanismi trasparenti di rendicontazione da estendere alle stesse imprese e che sostenga i paesi meno ricchi a migliorare la loro capacità di gestione del ciclo dei rifiuti. L’impegno del WWF su scala globale e nazionale continua e si rafforza. LEGGI IL REPORT WWF >> Sull’inquinamento da plastica pubblicato al livello globale dall’associazione alla vigilia dell’Assemblea delle Nazioni Unite sull’Ambiente (UNEA-4)

Mare del Portogallo - foto N. Alve