Una mossa da Street Art: colorare di VERDE una Finanziaria GRIGIA
Adattamento ai cambiamenti climatici. Sappiamo da anni che sarebbero necessari 40 miliardi per la manutenzione del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico, ma il ministro dell’Ambiente Costa è costretto solo ad annunciare, fuori finanziaria, un programma di investimenti per 900 milioni a triennio contro il dissesto provocato dai cambiamenti climatici. Il WWF chiede al governo di stornare le risorse necessarie per avviare il programma da quell’1,9 miliardi di euro che è destinato ancora una volta all’autotrasporto: 1,5 miliardi in “sussidi” e 341,5 milioni per “interventi”, quando in Italia l’86,5% delle merci viaggiano su gomma (contro il 76,4% della media europea, dati Eurostat 2018) e il settore dei trasporti con quello dell’energia contribuisce alla metà delle emissioni di gas serra (dati ISPRA 2016).
Economia e fiscalità ambientale. Bisogna tradurre finalmente nel concreto il principio “chi inquina paga” usando la leva fiscale per penalizzare le attività che producono emissioni di anidride carbonica e introdurre sgravi fiscali per le tecnologie amiche del clima e delle fonti rinnovabili. Il WWF chiede che nella Manovra 2019 si introduca un taglio ai sussidi dei combustibili fossili, intervenendo con un primo taglio esemplare sugli almeno 12 miliardi di sussidi erogati a queste fonti dannose per il clima, assicurando così risorse per interventi virtuosi in campo energetico e ambientale.
Parchi perle d’Italia. Poco più di 88 milioni di euro, in media con gli anni scorsi, sono destinati nel 2019 al funzionamento delle aree protette (parchi nazionali terrestri e aree marine protette) anche se è prevista l’istituzione nel tempo di 7 nuovi parchi terrestri. Il WWF chiede 40 milioni, stornando cifre già previste nella Manovra, da destinare all’istituzione di due nuovi Parchi Nazionali, di Portofino e Matese, previsti dalla Legge di Bilancio 2018 che si vanno ad aggiungere al Parco della Costa Teatina in Abruzzo (atteso da anni), al Parco Nazionale dell’isola di Pantelleria e ai nuovi tre parchi nazionali previsti in Sicilia: parco delle isole Egadi e del litorale trapanese, delle isole Eolie e dei Monti Iblei.
Per cambiare l’Italia, ma davvero, servono scelte semplici e sicuramente coraggiose, a cominciare da quelle che abbiamo segnalato.