canoa nel lago

Ri-Parte da Vienna il futuro per fiumi e laghi europei

Le acque del Sele nell'Oasi WWF di Persano foto R.Lenza

In occasione della Conferenza sulle acque di Vienna il WWF sollecita gli stati membri a rafforzare i propri impegni a tutela della risorsa idrica. L’Italia dopo la sfida sul rischio idrogeologico chieda la piena applicazione della Direttiva Acque, colmando i suoi ritardi nella depurazione e la gestione dei bacini idrici.

"Bring life back to Europe’s rivers and lakes”, “Riporta la vita ai fiumi e ai laghi d'Europa” è questa la parola d’ordine del WWF per la Conferenza di Vienna sulle acque - lo strumento giuridico più importante per proteggere  fiumi, laghi e zone umide d'Europa - che si è aperta venerdì 21 settembre a Vienna. Nella capitale austriaca i decision makers si riuniranno per fare il punto sui progressi degli Stati membri nella gestione sostenibile delle risorse idriche e nell'attuazione della legislazione UE sulle acque, in vigore dal 2000. Sarà anche l’occasione per una valutazione dell’attuale normativa, un “controllo di idoneità” nel quale è importante che la Commissione raccolga le opinioni degli stati membri.

Le acque della Camargue in Provenza nel sud della Francia

E’ questo un momento critico quando la Commissione Europea si appresta ad avviare un processo di verifica per raccogliere i punti di vista degli Stati Membri, delle loro agenzie e degli stakeholder. Per il WWF l’attuale legislazione in materia di acque è ambiziosa ed efficace, ma ci sono tentativi di indebolirla da parte degli Stati Membri dell’Unione Europea. Un semplice emendamento alla Direttiva Quadro Acque consentirebbe infatti  agli stessi di eludere facilmente il loro obbligo giuridico di garantire per tutte le acque europee buone condizioni ecologiche della risorsa idrica entro il 2027 e di prevenirne il deterioramento. “Un indebolimento della  normativa comunitaria sarebbe una dichiarazione di bancarotta della politica ambientale europea”, ha detto Martina Mlinaric, dell'European Policy Office del WWF. “Avendo  mancato l'obiettivo originario di portare tutte le acque europee in buona salute entro il 2015, gli Stati Membri ora percepiscono la pressione, ma, invece di raddoppiare i loro sforzi, molti governi stanno ora disperatamente cercando una via d’uscita dagli impegni assunti, usando l’escamotage del processo di controllo di idoneità”.

Il fiume Albegna nell'Oasi WWF di Bosco Rocconi - foto di F. Cianchi

Sulla Direttiva Acque la Commissione europea avvierà presto una consultazione pubblica, coinvolgendo cittadini e portatori di interesse. “Una valutazione obiettiva e trasparente che coinvolga il pubblico è fondamentale, pertanto invitiamo tutti  gli attori e i cittadini europei a far sentire la loro voce per difendere i nostri fiumi e laghi " ha dichiarato Andreas Baumüller, responsabile risorse naturali del WWF EPO (European Policy Office). “Come WWF, il nostro messaggio agli Stati membri e alla Commissione europea è semplice: riportare la vita nei fiumi, nei laghi e nelle zone umide d'Europa: difendere la legge europea sull’acqua”.

Fiume Tagliamento - foto © WWF Austria A. Mohl

Sulla situazione italiana Andrea Agapito, Responsabile Acque WWF Italia, ha dichiarato: “Il Ministero dell’Ambiente ha dato un primo importante segnale positivo di assunzione piena delle proprie responsabilità per la tutela dei nostri corsi d’acqua nel richiamare a sé le competenze sul rischio idrogeologico prima in parte delegate alla Struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio, ora a Vienna ci aspettiamo che si schieri con i Paesi che chiedono la piena attuazione della Direttiva Quadro Acque. In questa occasione chiediamo al nostro Paese di confermare l’obiettivo del raggiungimento entro il 2027 del buono stato ecologico delle acque e di dichiarare come ha intenzione di  colmare i suoi ritardi sulla mancata depurazione delle acque e sulla governance dei bacini idrografici, che hanno portato rispettivamente all’apertura di una procedura d’infrazione e a diverse istruttorie da parte della Commissione Europea”. Con appena il 40% delle acque UE attualmente in salute, è chiaro che gli stati membri devono intensificare seriamente il loro impegno per raggiungere l’obiettivo al 2027, attraverso Piani di gestione efficaci a livello di bacino, maggiori investimenti e minor uso delle deroghe. Il WWF ha lanciato a livello europeo la campagna Living Rivers, in Italia l’8 luglio in occasione dell’evento Big Jump contro il rischio di un indebolimento della Direttiva Europea sulle Acque e con quattro  richieste avanzate al Governo italiano sulla corretta e piena applicazione della normativa europea.

Il lago Albano alle porte di Roma