Deriva delle aree naturali protette: sintomatico il taglio del bosco nella Riserva Naturale Regionale di Decima Malafede
In seguito alle notizie del taglio di 21 ettari di bosco previsto all’interno della Riserva Naturale Regionale di Decima Malafede siamo in allarme e vorremmo capire cosa stia effettivamente succedendo.
Non mettiamo in discussione che siano state seguite le regole e che il personale dell’Ente RomaNatura abbia operato responsabilmente, tuttavia il taglio di 21 ettari di bosco in uno dei territori più ricchi di biodiversità della Capitale è sintomatico di una deriva delle politiche in materia di aree naturali protette. La pratica di acquisto dei diritti di taglio da parte degli Enti competenti è una prassi (peraltro già seguita da RomaNatura) per evitare interventi invasivi in aree importanti e vulnerabili.
Anche il WWF negli anni ’90 con l’Operazione Beniamino raccolse fondi per salvare centinaia di ettari di bosco grazie a questa opzione. Quindi, mentre nel passato si sarebbe operato proprio in questa direzione, oggi le aree protette sembrano essere scivolate in fondo all’agenda politica: scarse le risorse dedicate, strumenti di pianificazione ancora in attesa di approvazione e nuove previsioni normative che rischiano di mettere a rischio le stesse ragioni per le quali il Legislatore regionale ha voluto la tutela di territori straordinari con l’istituzione di parchi e riserve naturali. Occorre recuperare quelle ragioni e i valori che le hanno sostenute per immaginare un futuro capace di natura.