Abbattuto un lupo in Alto Adige, un provvedimento inaccettabile che non rispetta la Direttiva Habitat

13 agosto 2025 - Un lupo maschio è stato abbattuto la notte tra l’11 e il 12 agosto scorso in Alto Adige, a 2.800 metri di altitudine in Val Venosta. Si tratta del primo abbattimento legale di un lupo in Italia dopo oltre cinquant'anni. L'ordinanza della Provincia autonoma di Bolzano del 30 luglio scorso aveva autorizzato l'abbattimento di due lupi nell’area di malga Furgles, dove tra maggio e luglio si sono verificati 31 attacchi al bestiame. La deroga per l’abbattimento non rispetta i criteri previsti dalla Direttiva Habitat.
Secondo il WWF Italia sono evidenti le criticità e le gravi e inaccettabili contraddizioni nell’ordinanza della Provincia e nello stesso parere favorevole di Ispra. L'ordinanza della Provincia rivela infatti come l'alpeggio non aveva adottato tutte le misure di prevenzione necessarie per mitigare il rischio di predazioni, già avvenute nella scorsa stagione di alpeggio nel 2024. Nel documento si menziona la presenza di "cani da conduzione" ma non di cani da guardiania, gli unici efficaci per difendere il bestiame. Inoltre in alcuni dei casi di predazione i capi di bestiame non erano nei recinti durante le ore notturne, di fatto confermando che almeno alcuni degli attacchi sono avvenuti quando non era stata implementata alcuna strategia di prevenzione. Questo aspetto solleva un punto cruciale: l'assenza di strategie preventive adeguate infatti va contro uno dei criteri fondamentali per concedere deroghe per l’abbattimento. Per questo motivo, risulta sorprendente il parere favorevole di ISPRA, l'ente che dovrebbe garantire il rispetto dei criteri della Direttiva Habitat. Questa prevede infatti la possibilità in alcune situazioni di concedere deroghe per la rimozione di singoli individui di lupo, ma solo nel caso vengano rispettati alcuni criteri di base: 1) l’intervento deve avvenire per prevenire danni gravi alle attività produttive o per un imminente pericolo per l’incolumità pubblica; 2) i metodi alternativi devono essere risultati inefficaci; 3) la rimozione non incide negativamente sullo stato di conservazione favorevole della popolazione. Questi elementi alimentano chiari dubbi sulla legittimità di questo provvedimento. proprio perché certamente non rispetta il secondo degli assunti previsti dalla Direttiva (metodi di prevenzione che siano risultati inefficaci). Sconcertante dunque il parere favorevole di Ispra, sebbene lo stesso documento ricostruisca il contesto delle predazioni sopra descritto. L'inefficacia dell'abbattimento e la disinformazione Inoltre, l'idea di abbattere due lupi "a caso" non risolve il problema. Come evidenziato da alcuni studi sul tema, l’abbattimento di singoli lupi non rappresenta uno strumento efficace sul medio-lungo termine per mitigare il conflitto. Atri lupi prenderanno il loro posto e continueranno a predare il bestiame se non si attuano corrette strategie di prevenzione, le uniche a garantire un’efficacia duratura. In Italia il declassamento dello stato di protezione del lupo non è stato ancora recepito. Nel comunicato della Provincia di Bolzano appare evidente anche un’altra grave contraddizione. Si fa chiaro riferimento infatti al declassamento dello stato di protezione del lupo approvato a livello europeo negli scorsi mesi. Il WWF sottolinea l’estrema gravità di tali affermazioni, che creano confusione e che sono inaccettabili da parte di un’amministrazione pubblica. Il declassamento dello stato di protezione della specie, seppure approvato a livello europeo, non è stato ancora recepito dall’Italia e dagli Stati membri. Dunque il lupo in Italia resta ad oggi ancora una specie rigorosamente protetta. Per questi motivi il WWF Italia ritiene inaccettabile questo provvedimento. La Provincia di Bolzano è ancora molto indietro nelle politiche che favoriscano la diffusione di corrette strategie di prevenzione. La strada per la coesistenza richiede un costante e serio impegno delle amministrazioni per favorire la conoscenza delle più adeguate strategie per la mitigazione del conflitto. Aumentare gli sforzi in questa direzione è l’unica strada percorribile per raggiungere una coesistenza tra lupo e allevatori.