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Domenica 19 gennaio il WWF Roma e Area Metropolitana nella Valle della Caffarella a Roma

Edizione n.22 della Festa degli animali

14 gennaio 2025 - Anche quest’anno torna la tradizionale Festa degli animali domestici e da cortile in onore di Sant’Antonio Abate che si tiene nella Valle della Caffarella organizzata dal Parco Regionale dell’Appia Antica. Domenica 19 gennaio 2025 dalle ore 10.00 alle 16.00 attività per le famiglie legate ai temi dell’ambiente, della conservazione della natura e delle tradizioni contadine, accompagnati dalle note delle zampogne con melodie legate alla tradizione contadina. Gli esperti del WWF Roma e Area Metropolitana guideranno una passeggiata nella Natura della valle alle ore 10.30 con partenza dallo stand WWF. Ingresso al Parco da Largo Tacchi Venturi. Per prenotarsi scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

IL TERRITORIO
La valle della Caffarella si è formata grazie all’azione erosiva del fiume Almone, che ha lentamente scavato i depositi di tufo e pozzolana eruttati dall’imponente attività esplosiva del Vulcano Laziale (Colli Albani), avvenuta a partire da 700mila, fino a circa 260mila anni fa, durante le prime due fasi di vita della struttura. Le pareti tufacee e pozzolanacee sono ben visibili ai due lati della valle e costituiscono la struttura geologica della campagna romana, che ha la caratteristica morfologia di lievi colline alternate a incisioni vallive; la loro struttura fisica e chimica le rende molto fertili, ma anche adatte alla coltivazione per uso estrattivo sia in grotta che all’aperto. La base della valle è invece costituita dai materiali alluvionali del fiume Almone.

Valle della Caffarella: il fiume Almone

FLORA E FAUNA DELLA VALLE DELLA CAFFARELLA
La Caffarella è un esempio di campagna romana conservata, nella quale l’aspetto della vegetazione sta evolvendo negli anni: boschi di querce (lecci, roverelle e querce di Dalechamps) che grazie a progetti di rimboschimento mirati e all’evoluzione spontanea stanno ricolonizzando gli ex ambienti prativi, cespuglieti con rovo, alloro, berretta da prete, pruno selvatico e aceri che offrono riparo e rifugio alla fauna, ambienti prativi con elevata diversità di specie annuali e orchidee spontanee, tenuti costantemente in questo stato grazie all’azione della pastorizia. Lungo il fiume Almone sono presenti imponenti pioppi neri, pioppi bianchi, salici, cannuccia di palude e tifa, ed infine felci, carici ed equiseti, tutte specie tipiche delle zone umide. Numerosa ed diversificata la ricchezza di specie della fauna: tra i mammiferi si trovano ricci, talpe, volpi, tassi ed istrici che, nelle ore più buie e quando c’è meno frequentazione umana, escono dalle loro tane per nutrirsi o cacciare; tra i fori presenti sui ruderi e nei muri dei casali trovano rifugio i pipistrelli e numerose specie di rapaci notturni, come la civetta o l’allocco. Ricchissima l’avifauna: nei laghetti e nelle aree umide si possono facilmente incontrare martin pescatore, numerosi ardeidi (airone cenerino, airone bianco maggiore, airone guardabuoi), specie legate all’acqua come germano reale, tuffetto, folaga, gallinella d’acqua, cormorano. Si possono anche avvistare rapaci come gheppio, falco pellegrino, poiana: queste specie, al vertice della piramide alimentare, sarebbero tra le prime a risentire di uno squilibrio nella catena trofica e quindi la loro presenza è segno che la conservazione e la tutela operata dal parco ha avuto il suo effetto, garantendo la salvaguardia di fauna che altrimenti sarebbe scomparsa. Nei canneti e tra i cespugli delle marrane o lungo il fiume Almone, troviamo rospo comune, rana verde, biscia dal collare e biacco, mentre nelle marrane pesci come la rovella e lo spinarello sono una delle presenze discrete ma importanti sotto il profilo ecologico.

La zona umida della Valle della Caffarella

CENNI STORICI
Esteso circa 190 ettari, il sistema della Valle della Caffarella deve la sua importanza storico-culturale alla sua ubicazione, posta tra due principali vie della antichità: la via Appia Antica e la via Latina. Le notizie più antiche risalgono al III sec. a.C. quando parte della Caffarella era posseduta dalla famiglia di Attilio Regolo, mentre nel II sec. d.C. fu proprietà della famiglia di Annia Regilla, che lo portò in dote al facoltoso e potente marito Erode Attico. Alla morte di questo, dal III sec d.C., la tenuta entrò nel Demanio imperiale. Fu allora che Massenzio vi edificò il suo palazzo, il circo e la tomba del figlio Romolo. Caduto l’impero tutta l’area fu progressivamente abbandonata e incorporata nel patrimonio ecclesiastico. Nel Medioevo la zona divenne strategicamente importante e furono costruite numerose torri fortificate. In questo periodo la valle appariva coperta di marmi di antichi edifici e veniva usata come cava. Nel XV sec la valle assistette ad una serie di manovre militari durante i tentativi del Regno di Napoli di controllare la città. Fu nel corso del XVI sec. che la valle assunse il suo nome definitivo: i Caffarelli, nuovi proprietari, ricondussero il complesso edificato ad una funzionale azienda agricola, al centro della quale edificarono il casale della Vaccareccia.  Il fondo passò poi nel 1695 ai Pallavicini e da questi nel 1816 ai Torlonia, che completarono l’impianto idrico. Uno degli utilizzi antropici, che ha lasciato testimonianze visibili in superficie, ma anche in sotterranea è l’attività estrattiva delle piroclastiti, ovvero le pozzolane rosse e nere e dei conci di tufo, attività iniziata in epoca romana, proseguita nel medioevo e ampliata massicciamente a cavallo della fine ‘800 e primi del ‘900, soprattutto per la costruzione degli edifici della Roma Umbertina. La storia recente, dopo l’abbandono e le occupazioni abusive degli anni 60 e 70, passano per il piano di utilizzo del Parco e i progetti legati alla conservazione della natura voluti dal Parco Regionale dell’appia antica, come le due importantissime aree umide create ex novo, che hanno aumentato habitat umidi per l’avifauna e molte altre specie legate a questi ambienti.

Uno scorcio della Valle della Caffarella

LE ATTIVITA’ DEL PARCO REGIONALE DELL’APPIA ANTICA
Alle ore 10.00 visita guidata
Partenza dallo stand dell’Ente Parco (Viale Mario Leigheb – ingresso Largo Tacchi Venturi). La visita guidata ad anello, tra racconti legati alla tradizione e agli animali che vivono il Parco, toccherà diversi punti della Valle della Caffarella: Casale della Vaccareccia; Fienile Torlonia; Torre Valca e Ninfeo di Egeria.
Alle 11.30 l’evento centrale della Festa: la celebrazione della Santa Messa, celebrata dal parroco della Chiesa di San Giuda Taddeo Apostolo, che si concluderà con la Benedizione di tutti gli animali presenti.
Alle 15.00 Musica e accensione del falò di Sant’Antonio.
Possibilità di pranzo presso la Casa del Parco: è possibile prenotare scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’area della festa si trova sotto l’ingresso di Largo Tacchi Venturi (Metro A Fermata Colli Albani)