In Brasile fermato per ora lo sciagurato progetto di sfruttamento minerario in Amazzonia
E' stato un giudice federale a sospendere in Brasile il decreto per noi assurdo del presidente Michel Temer che prevedeva l'abolizione della riserva naturale di Renca, nella foresta amazzonica.
Il decreto cancellava la Riserva così da poter permettere senza nessun problema scavi per lo sfruttamento di risorse minerarie. Secondo il giudice deve essere il Congresso attraverso i vari passaggi istituzionali a effettuare questa scelta così importante e non può essere un solo decreto del Capo dello Stato a imporla. Contro questa decisione molte persone in tutto il pianeta si erano ribellate nei giorni scorsi capendo l’importanza mondiale che tale decisione, se applicata, avrebbe avuto per tutti noi nei prossimi anni, coinvolgendo anche personalità del mondo della moda e dello spettacolo come la top model Gisele Bundchen e l'attore Leonardo Di Caprio.
Il decreto avrebbe consentito lo sfruttamento da parte delle diverse imprese minerarie di un'area protetta pari a 4 milioni di ettari e grande come la Danimarca, all’interno delle quale si trovano anche delle riserve indigene. Questo vero e proprio moto di sollevamento ha esercitato una forte pressione da parte di ong ambientaliste (tra cui noi del WWF) e della comunità internazionale grazie alla quale i presidente aveva cercato di correggere un po’ il testo ma senza esito. Poi l’arrivo della decisione del giudice e quindi, per ora, lo stop del decreto. Per Ricardo Mello, nostro coordinatore del programma Amazzonia di WWF Brasile, questa sentenza provvisoria del giudice di Brasilia mette anche in evidenza la fragilità del governo Temer, incapace di "consultare la comunità scientifica e la società civile" prima di prendere una decisione così delicata sotto tutti gli aspetti.