Mare-nuvole

Respinti i ricorsi al TAR contro l’inceneritore di Roma. Legambiente e WWF: valuteremo ricorso in appello

I rifiuti diventano un problema se non si attua una piena raccolta differenziata

20 luglio 2023 - Il TAR del Lazio ha respinto tutti i ricorsi presentati contro il progetto dell’inceneritore a sud di Roma, compresi quello di Legambiente e WWF che commentano in un comunicato stampa: “Valuteremo le motivazioni della sentenza per capire come procedere. La scelta di creare un inceneritore da 600.000 tonnellate resta profondamente sbagliata”. Intanto il Comune invece che nella costruzione di un inceneritore dovrebbe impegnarsi a raccogliere i rifiuti dalle strade della Capitale che con queste temperature diventano un problema sanitario.

“Valuteremo le motivazioni della sentenza per capire come procedere. Continuiamo a ritenere che la procedura seguita presenti molteplici elementi di illegittimità e che la scelta di creare un inceneritore da 600.000 tonnellate sia profondamente sbagliata. Sui rifiuti, oggi, invece che nella realizzazione di un inceneritore l’Amministrazione dovrebbe impegnare le proprie forze nel ripulire una Capitale che da un mese, esattamente come negli anni scorsi, è ricoperta di rifiuti ad ogni angolo: una situazione indecente che con queste temperature diventa un problema sanitario. L’impegno che si è dimostrato nel procedere all’approvazione di questo progetto, non previsto né nel Piano regionale dei rifiuti, né nel programma del Sindaco Gualtieri, sarebbe molto più efficace nell'estensione del porta a porta, oggi totalmente fermo, nell’aumento della raccolta differenziata con una percentuale cristallizzata da anni, in un percorso per l’attuazione della Tariffa Puntuale nel quale siamo totalmente immobili, nella realizzazione di nuove isole ecologiche e degli impianti dell’economia circolare per il recupero dei rifiuti raccolti in maniera differenziata, cantieri dei quali, al di là di tante belle parole, non vi è traccia. Così si condanna Roma solo a bruciare i propri rifiuti per i prossimi trent'anni almeno con buona pace della mancanza di recupero di materia e delle conseguenze sul cambiamento climatico che in questi giorni sta mostrando una delle sue facce più violente proprio nella Capitale".

Rifiuti a Roma Capitale - perché da 30 anni a questa parte non si è mai sviluppata la raccolta differenziata?

ANNO 2021 - ESTRATTO SUL TEMA RIFIUTI DAL PROGRAMMA DI LAVORO DI GUALTIERI CON IL QUALE SI E’ PRESENTATO ALLE ELEZIONI CHE HA POI VINTO
Un cambiamento possibile e realizzabile
Il nostro obiettivo è assicurare il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti prodotti per superare la costante situazione di “emergenza strutturale” e di dipendenza di Roma da altri territori e limitare gli ingenti costi di trasporto e smaltimento. Per questo la nostra strategia è su due tempi
1) Affrontare subito l’emergenza, con un piano che mostrerà effetti già nei primi sei mesi e che dovrà durarne massimo 18;
2) Porre in essere l’attività di concertazione e cooperazione necessaria, a tutti i livelli, per pianificare e realizzare un sistema di gestione integrata dei rifiuti autosufficiente, tecnologicamente avanzato, basato sui principi dell’economia circolare, cogliendone a pieno i benefici ecologici ed economici e portandola a livelli di eccellenza rispetto alle altre grandi capitali d’Europa. Possiamo farlo. Ci sono a disposizione le grandi risorse del PNRR, è un’occasione storica da non mancare.
Sono obiettivi che possiamo sintetizzare in due punti:
• aumentare la percentuale di raccolta differenziata per arrivare sopra al 50% dopo i primi due anni e tra il 65 e il 70% entro la fine della consiliatura, per portarci verso l’obiettivo del Pacchetto Economia Circolare UE;
• realizzare una dotazione impiantistica di trattamento e riciclo, come già previsto nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti 2019-2025, per portare Roma Capitale nell’arco di 5 anni all’autonomia industriale e alla chiusura del ciclo dei rifiuti al 95%.
• Riduzione della TARI del 20% nell’arco dei 5 anni
Agire subito, per uscire dall’emergenza rifiuti
Per gestire l’attuale emergenza igienico-sanitaria a Roma occorre agire subito e con fermezza, assumendosi la piena responsabilità delle scelte da compiere. E’ necessario attivare strumenti straordinari per far fronte a plurime carenze decisionali ed operative che hanno reso il servizio di spazzamento, di raccolta, di trattamento e smaltimento dei rifiuti strutturalmente inadeguato e inefficiente.
Pertanto, saranno poste in essere nei primi 18 mesi, di concerto con un management di AMA completamente rinnovato e di alta professionalità e con la cooperazione per quanto di competenza di ogni Ente e Istituzione interessata le seguenti azioni:
- Nuova programmazione del fabbisogno impiantistico di Roma Capitale (trattamento e smaltimento) e azioni conseguenti, perché sia assicurata da subito, in tutti i periodi dell’anno, la copertura dell’intera produzione e per metter fine da subito allo stazionamento dei rifiuti nelle strade.
- Riorganizzazione immediata dell’attuale servizio di spazzamento e raccolta stradale, con iniziativa di pulizia straordinaria di tutto il territorio per ripristinare il decoro urbano in città.
- Patto per il lavoro con i lavoratori di AMA: riconoscimento della centralità delle risorse umane nella strategia di impresa accompagnata da un percorso di partecipazione ai processi organizzativi per la costruzione di un nuovo modello di collaborazione responsabile nel raggiungimento degli obiettivi della società
o Garanzie per forme di lavoro sicure per i lavoratori;
o La partecipazione dei lavoratori alla stesura del piano industriale di medio periodo e le funzioni di controllo interne e dei meccanismi di trasparenza;
o Azioni di riorganizzazione e mobilità interna per valorizzare le risorse esistenti;
o La messa in trasparenza dei percorsi di carriere, della mobilità interna, delle progressioni attraverso un sistema di relazioni sindacali improntato all’efficientamento e alla tutela della legalità, per riabilitare agli occhi dei cittadini un’azienda troppo compromessa anche nell’immagine.
- Avvio di partnership con ANAS S.p.A. al fine di ottenere l’utilizzo da parte di AMA di tutte le aree dismesse o non utilizzate dislocate lungo il GRA quale dotazione integrativa di servizio sul territorio (infrastruttura di logistica).
- Attivazione di un massimo di 3 impianti di tritovagliatura, per pretrattare circa 1,000 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati al giorno, da attivare per il tempo necessario alla progettazione e realizzazione di nuovi impianti per il riciclo, con la conseguente riduzione del rifiuto indifferenziato.
- Adozione di provvedimenti straordinari e urgenti per individuare e potenziare le aree nei diversi Municipi presso le quali (a) aprire piattaforme di stoccaggio e selezione del multi-materiale, (b) aprire nuovi centri di raccolta e centri di riuso; (c) espletare il servizio di trasbordo e trasferenza. Tali provvedimenti sono strategici al fine di garantire un:
- Incremento immediato della raccolta differenziata, e costituiscono infrastruttura di logistica imprescindibile per l’efficientamento di tutti i servizi.
- È urgente rendere coerente ed efficiente il servizio allo specifico territorio in cui la AMA opera. Per questo occorre strutturare l’AMA di Municipio: ovvero 15 sezioni aziendali dove manager di zona gestiscono con piena responsabilità e con dotazione di adeguate e sufficienti risorse il servizio nel territorio di competenza, con il controllo in tempo reale della sede centrale. Infatti, ciascuno dei 15 Municipi di Roma in cui AMA eroga i servizi di igiene urbana è assimilabile per dimensione e complessità ad un Comune italiano capoluogo di provincia.
- Azione di mitigazione degli impatti degli impianti esistenti di AMA, come premessa per una migliore qualità della vita degli abitanti delle zone limitrofe.
- Pubblicazione immediata della gara per la realizzazione dei due impianti di compostaggio con sezioni di digestione anaerobica, ampliando la capacità di trattamento a complessive 150.000 tonnellate/anno di rifiuti organici da differenziata.
Chiudere il ciclo dei rifiuti, per rendere Roma finalmente sostenibile
Accanto alle decisioni immediate da attuare in un arco temporale massimo di 18 mesi, si dovrà pianificare – chiedendo a tutti gli stakeholder di essere animatori e strumento di democrazia partecipata – una progettualità di medio periodo capace di dare una risposta definitiva e strutturale al ciclo dei rifiuti. In tale ottica di risultato sarà necessario:
- un forte e rapido innalzamento della quantità e della qualità di materiali da avviare al riciclo attraverso la raccolta differenziata, in modo da dimensionare correttamente i diversi impianti post raccolta (vedi più avanti);
- aumentare i centri di raccolta con l’obiettivo a regime di averne uno ogni 50.000 abitanti in prossimità dell’utenza;
- potenziare gli impianti di Maccarese con sezioni di digestione anaerobica, con il duplice vantaggio di annullare le emissioni di odori e di valorizzare la materia organica;
- il superamento dell’impianto di Rocca Cencia dopo avere individuato e reso operativa la soluzione definitiva impianto intermedio finalizzato al massimo recupero di materia da rifiuto urbano residuo da localizzare in un altro sito;
- adeguamento dell’impianto AMA di selezione plastica e metalli con separatori ottici e introduzione sistemi di compattazione e filmatura dei diversi flussi per limitare odori, ingombro e per facilitare il trasporto;
- la realizzazione di ulteriori impianti di selezione e valorizzazione degli altri materiali provenienti dalla raccolta differenziata (carta, plastica, vetro, metalli, materiali assorbenti). Si tratta di processi di selezione e miglioramento della qualità ai fini del conferimento ai rispettivi consorzi o direttamente alle filiere del recupero aumentandone il valore economico;
- la progettazione, autorizzazione e affidamento per la realizzazione di ulteriori due impianti di compostaggio fino al completamento del fabbisogno comunale e di una bioraffineria, per produrre energia dai rifiuti;
- l’individuazione delle discariche di servizio previste dal piano regionale di gestione dei rifiuti, per gestire gli scarti derivanti dagli impianti di trattamento, nella prospettiva di farne un uso sempre più limitato al completamento del nuovo piano di raccolta e della dotazione impiantistica;
- la realizzazione di stazioni di trasferenza di rifiuti urbani indifferenziati e di rifiuti da raccolta differenziata – almeno una per quadrante – al fine di depositare temporaneamente i rifiuti raccolti, abbancarli e per il conseguente prelievo da automezzi di maggiori capacità che permettono di ridurre le distanze di traporto e di superare temporaneamente situazioni di emergenze nella raccolta;
- un piano di prevenzione dei rifiuti per promuovere tutti i comportamenti virtuosi che permettano la riduzione a monte dei rifiuti (acquisti senza imballaggi, eliminazione usa e getta, consumo di acqua di rubinetto, ecc.);
- centri per la riparazione e il riuso affidati a cooperative di soggetti svantaggiati debitamente formati.